Il giovane egiziano, da poco eliminato dal Gf Vip, ha parlato a Verissimo della sua permanenza nel reality, ma anche al suo tragico vissuto.
Come di consueto, Silvia Toffanin accoglie nel suo salotto televisivo anche personaggi del mondo dei reality: oggi è il turno di Samy Youssef, modello egiziano da poco uscito dalla Casa del Grande Fratello Vip per via di una sconfitta al televoto. Il ragazzo ha raccontato alla conduttrice davvero tanto di sé: in primis, ha sviscerato il suo periodo di permanenza nella Casa più spiata d’Italia e i rapporti con i suoi inquilini, ma poi ha emozionato tutti parlando della sua complicata infanzia, in particolare del toccante momento del suo arrivo in Italia.
L’intervista si apre con un bilancio complessivo della sua esperienza al Gf Vip: “E’ stata una grande esperienza, credo di aver fatto un bel percorso, non pensavo di essere eliminato”. Lui ammette che forse questo è accaduto a causa dei fan di Alex Belli e Solei Sorge, con cui ha litigato, ma è comunque soddisfatto di tutto ciò che ha fatto nella Casa. Dopo un toccante filmato sulla sua vita, il ragazzo prende a raccontare di sé: “Ricordo che da bambino avevo una vita dura: sono cresciuto senza i miei genitori, papà faceva il carpentiere, mamma faceva un lavoro difficile e faceva 3 km a piedi per raggiungere il primo mezzo, per poi fare 3 ore di strada“. Uno spirito di sacrificio immenso accompagnato da tante lacrime: “L’ho vista piangere tante volte ma non voleva farci mancare nulla” ha ricordato Samy.
Poi parlò col papà per fare un viaggio e a 15 anni Samy è scappato dalla povertà : “Mi trovai sbattuto nel deserto in uno stanzino con 60 persone. Non avevamo neanche la doccia. Poi ci hanno messo dentro ad un camion per partire“. Dopodiché, si sono spostati verso il mare per procedere: “Appena ho visto il mare mi sono messo a correre nel deserto: mi sono spaventato, non so nuotare” ha ammesso. “Era notte, mi hanno messo nel terzo gommone con la forza: non si poteva neanche respirare in un certo modo che rischiavi di morire” ha poi raccontato.
Il tragico racconto di Samy non è però finito qui: “Il terzo giorno capitò un’onda altissima e il quarto giorno non credevamo di arrivare: avevo perso la speranza. Il barcone si bucò, io chiedevo aiuto ma tutti pensavano a sè. Per fortuna, mi sono salvato perchè saltavo per respirare e la corrente mi mandava avanti. Dopo un po’ sono arrivato in spiaggia, sono scoppiato a piangere”. Da 60, sono arrivati in 20 e il desiderio di Samy era chiamare la mamma: “Ho fatto questo viaggio per cambiarle la vita” ha raccontato “non volevo mi accadesse nulla per non farla soffrire“. E sua mamma è molto contenta di vederlo felice e questa è una soddisfazione immensa per lui. Dopodiché, ha mandato un forte messaggio: “Spero di mandare un messaggio a chi viene da 0, senza conoscere la lingua e senza soldi in tasca: ce la si può fare, la vita ti regala tutto“.